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L'allenamento non è fatica, è adattamento La fatica è un indicatore, non l'obiettivo.

L'allenamento è una cosa seria, ma non deve essere una tortura. Molti pensano che l'unico modo per migliorarsi sia fare fatica, correre sempre al massimo e sentire i muscoli bruciare. In realtà, l'allenamento è un processo molto più complesso e intelligente.


Il vero segreto dell'allenamento non è spingere il corpo al limite, ma stimolarlo nel modo giusto affinché possa adattarsi.

Ogni sessione di allenamento, che sia una corsa lenta o un esercizio di potenziamento, crea un piccolo stress. Il corpo, in risposta a questo stress, si adatta e diventa più forte, resistente o veloce. Il riposo tra una sessione e l'altra è il momento in cui avviene la magia: il tuo corpo si ricostruisce per essere pronto ad affrontare lo stimolo successivo.


L'errore più comune è non rispettare i tempi di adattamento. Molti atleti improvvisati tendono a voler bruciare le tappe, aumentando troppo velocemente carichi e chilometri. Questo porta a un sovrallenamento che non solo blocca i miglioramenti, ma aumenta anche il rischio di infortuni.


Il mio aiuto in questo senso può essere proprio questo!

Impostare un programma personalizzato, valutando il tuo punto di partenza e i tuoi obiettivi.

Aiutarti a rispettare le tempistiche spingendoti a fare la cosa giusta al momento giusto.

Monitorare i progressi aiutandoti a capire quando è il momento di aumentare il carico e quando invece è il momento di rallentare.


Se il tuo unico parametro è la fatica, rischi di fare sempre la stessa cosa. Se invece consideri l'allenamento come un processo di crescita intelligente, allora potrai raggiungere i tuoi obiettivi in modo sostenibile e divertente.

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